date | orari
08.06.2015 - 09.06.2015 | 18:45 - 20:45
luogo
Teatro S. Pertini, Villa Farsetti
progetto
LABORATORIO Bel-Vedere Mirano
categoria
8 GIUGNO 2015 ore 18.45 | 9 GIUGNO 2015 ore 10.45
LO SPETTACOLO DELL’ADOLESCENZA
restituzione scenica del laboratorio teatrale con gli studenti dell’ I.I.S. 8 Marzo – K. Lorenz, Mirano
a cura di MARTA DALLA VIA con SUSI DANESIN
selezione testi: Patrizia Ceola, Sara Fedalto, Daniela Ruffato
con Battocchio Alice, Bottoni Luca, Caine Alessandro, Calzavara Claudia, Cosmo Omar Daniele Denis, Dumitra Beatrice, Farinati Aneley, Martellato Alberto, Mioli Simonetta Paccagnella Enrico, Roani Fabrizio, Rrapaj James, Scapocchin Michele Spiriticchio Luca, Stevanato Anna, Travaglia Nicola, Venosi Gianpio
A cura di Cristina Palumbo
testimoni: Cinzia Antonello – Diego Dalla Via
assistenza tecnica: Federico Zambon, Roberto Di Fresco
produzione: IIS 8 Marzo-K. Lorenz, Mirano – FRM – Echidna – Bel-Vedere lab – Comune di Mirano
Lo SPETTACOLO dell’ADOLESCENZA
un percorso a spirale tra i giovani e la letteratura
Andrà in scena l’8 e 9 giugno, l’esito del laboratorio tra letteratura e teatro con 70 studenti adolescenti dell’ IIS 8 Marzo – K.Lorenz di Mirano, condotto tra dicembre e maggio, da MARTA DALLA VIA in collaborazione con SUSI DANESIN e la speciale partecipazione di TIZIANO SCARPA. Il progetto è realizzato con il concorso e il contributo oltredell’Istituto scolastico, del Comun di Mirano e della Fondazione Riviera Miranese, in collaborazione con il laboratorio Bel-Vedere Lab, l’associazione Echidna e il Comune di S.Maria di Sala.
L’8 e il 9 giugno presso il teatro “Sandro Pertini” di Santa Maria di Sala si conclude con la restituzione scenica il progetto di laboratorio teatrale “Lo spettacolo dell’adolescenza”, avviato lo scorso 22 dicembre all’ IIS “8 marzo-Lorenz”. Il percorso, realizzato grazie al sostegno economico di Fondazione Riviera Miranese e Comune di Mirano, ha coinvolto quattro classi dell’Istituto, oltre 70 studenti.
Il laboratorio teatrale, al cui progetto hanno lavorato le tre docenti dell’Istituto Ceola, Fedalto e Ruffato, è stato animato e condotto da Marta Dalla Via, drammaturga e regista di teatro con la collaborazione di Susi Danesin attrice e performer. A motivare gli studenti hanno contribuito anche le spiazzanti incursioni nei testi letterari proposte in due incontri da Tiziano Scarpa, romanziere e drammaturgo.
L’associazione culturale Echidna di Mirano ha accompagnato l’intera realizzazione del progetto, scegliendo gli artisti-tutor, coordinando il processo creativo e organizzativo, la comunicazione e l’organizzazione dello spettacolo- restituzione conclusivo, mediando e favorendo l’incontro fra le diverse esigenze dei vari soggetti coinvolti.
Una straniata trasmissione radiofonica. E una luna inconsueta, bellissima e inquietante. Tra richieste e dediche, tra dialoghi strampalati e crescente allarmismo da fine del mondo, una voce si gioca gli ultimi istanti per cercare un contatto, una relazione sincera, ed affermare di esistere in un rapporto veritiero, senza inibizioni…
E a quelle voci disparate, a questa timida ma determinata, altre si intrecciano: voci che protestano la loro esistenza, voci che vogliono esprimersi e gridare che ci sono, così come sono.
Testimonianze di vita o voci della letteratura che interpretano il mondo giovanile, con cui gli studenti sono entrati in dialogo, si sono ritrovati o lasciati sorprendere. E poi hanno fatto proprie, prima da soli, poi insieme, e poi da soli e insieme. Incarnandole nell’esperienza del laboratorio teatrale, coinvolgendosi, emozionandosi, buttandosi nella fatica e nella leggerezza di un’esperienza pienamente vitale ed estetica.
Una riflessione delle insegnanti Ceola Patrizia, Fedalto Sara e Ruffato Daniela
Il testo letterario parla. Parla al lettore e del lettore. E, leggendolo, il lettore dialoga con il testo e lo ricrea. Ecco, questo è ciò che gli studenti hanno sperimentato attraverso questo laboratorio. Per le insegnanti la difficoltà è stata scegliere testi stimolanti e profondi, che potessero parlare ai giovani lettori sorprendendoli quando nel testo ritrovavano se stessi o quando nelle loro voci parlavano le emozioni e le ragioni di “altri”. La soddisfazione per studenti, proff. e registi: condividere prima l’incontro titubante, poi la graduale scoperta, talvolta l’imbarazzo nel commuovere e lasciarsi commuovere e, ancora il dialogo, non sempre facile, tra testo-lettore-gruppo, la leggerezza di momenti esilaranti; infine, aver partecipato ad una esperienza pienamente vitale ed estetica che lascia un segno.
Una riflessione di Marta Dalla Via e Susi Danesin
La novità, anche quando è piacevole, racchiude in sé un piccolo trauma. Perché ciò che è nuovo fa cambiare le coordinate delle nostre abitudini e ci fa perdere l’orientamento.
Durante questi mesi di laboratorio all’interno della labirintica “cittadella” delle scuole si sono persi i nostri corpi e i nostri pensieri e abbiamo provato a tracciare delle mappe.
In tempi in cui la memoria si misura in gigabyte e dove la connessione alla rete è perenne un ‘esperienza di laboratorio teatrale come questa, legata all’esercizio della parole e al contatto fisico con l’altro risulta non solo qualcosa di nuovo ma addirittura qualcosa di ribelle.
“Lo spettacolo dell’adolescenza “ è il frutto di questi momentanei smarrimenti rivoluzionari. Un’azione teatrale corale dove i ragazzi camminano in sentieri tracciati da significativi testi letterari, italiani e stranieri, che vanno da Leopardi a Lucarelli a Hemingway… in sottofondo una radio accesa e, per lampadario, la luna.
Una riflessione della dott.ssa Cinzia Antonello , testimone di questo percorso
Attraverso la pratica teatrale c’è la possibilità di dare dignità alle emozioni e di aprire ai ragazzi orizzonti di lettura di sé e dell’altro da sé da cui ri-partire in un ottica rigenerante verso l’assertività e l’autoconsapevolezza emozionale. L’ascolto attivo permette di approcciarsi al linguaggio non verbale che è linguaggio visivo e inconsapevole, che comprende oltre le parole i movimenti e la postura visti nella loro circolarità e nulla meglio del teatro può attivarlo. E’ uno strumento che aprendo alle emozioni non informa su cosa (funzione passiva) si sta vedendo ma, su come (funzione attiva) si sta guardando e le nuove generazioni hanno diritto di possedere questi strumenti perché «un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili.»[1][1] M. Sclavi
Una riflessione della Fondazione FRM
La complessità e la rapidità dei cambiamenti in atto nel mondo culturale richiedono capacità crescenti di interpretazione del contesto, padronanza di metodi e strumenti per attivare strategie di gestione al fine di garantire la sostenibilità dei progetti e delle organizzazioni in ambito culturale. Per questo oggi la progettazione culturale, così come la scuola, non può che ripartire dalla comunità, dai soggetti che la compongono, dalle competenze e dalle istanze propositive che in essa si riconoscono.
La Fondazione di Comunità opera in questo ambito di “infrastrutturazione sociale”, cercando di mettere insieme i soggetti, dotandoli di risorse economiche in modo da renderli “produttori” di processi inediti piuttosto che “clienti” che acquistano i cosiddetti format artistico-culturali.
In questa occasione le volontà degli Istituti e degli insegnanti, la disponibilità degli studenti, le competenze degli operatori culturali e degli artisti coinvolti, sono i migliori ingredienti per la realizzazione di un processo che diventa progetto.
Una riflessione di Cristina Palumbo per Echidna
E qui qualcosa sta ricominciando, nella felicità, nel gioco, nell’intelligenza di questi ragazzi che, tra gli applausi del pubblico entusiasta, ci invadono ballando scatenati intorno, dentro di noi.
Per scacciare il male di tempi troppo grigi. (Massimo Marino)
Queste parole sono state scritte al termine dell’esperienza più importante che finora ho vissuto nell’incontro creativo tra mondi spesso lontani: adolescenti e adulti, scuola e teatro, insegnanti e artisti,relazione,pedagogia,istruzione. Il valore imprescindibile per cui credo necessario oggi favorire e stimolare il contatto diretto, l’esperienza delle nuove generazioni con le arti dal vivo sta per me nell’incipit: E qui qualcosa sta ricominciando, nella felicità, nel gioco, nell’intelligenza di questi ragazzi… Questo è il miracolo che di nuovo è accaduto nel percorso-laboratorio lo Spettacolo dell’Adolescenza e che tutti insieme potremo vivere nei prossimi giorni dal legno del palcoscenico. La mia gratitudine a tutti coloro che hanno fortemente voluto e hanno reso possibile questo risultato, a cominciare dai ragazzi che hanno voluto esserci e dalle tre “mitiche prof” Patrizia, Daniela e Sara.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Informazioni:
041 412500
un particolare ringraziamento al Comune di Santa Maria di Sala per l’ospitalità al Teatro S.Pertini in Villa Farsetti